Elenco blog personale

mercoledì 4 maggio 2011

Realismo politico e civiltà giuridica

Nella overdose mediatica in corso poche sono le voci che hanno avanzato il dubbio se Osama dovesse essere processato. Gli USA non hanno precisato se la morte sia stata inevitabile, questo consente di dare libero sfogo a primitive pulsioni di  masse assetate di sangue.
Pieno appoggio di Russia e Cina, che pure non concordano sul tentativo di assassinare Gheddafi.
Tutti siamo chiamati a gioire e perfino a festeggiare per la vittoria, ferma restando la cappa di paura ribadita con l'avvertimento di possibili ritorsioni terroristiche (nella notte addirittura si parlò di una bomba atomica in europa).
La prima voce a non esultare è stata quella del Papa.
I più saggi si limitano a rimarcare per questa morte la propria assoluta indifferenza, timorosi di essere additati come simpatizzanti del terrorismo.
Ieri un bell'articolo di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera.
Oggi Barbara Spinelli su Repubblica.
Resta un fatto che pochi hanno notato:  in assenza del cadavere, in realtà non sappiamo nulla, in particolare quando Bin Laden sarebbe morto.
La fretta con cui è stata annunciata la sepoltura in mare non convince, la giustificazione neppure. Alcune notizie (ad esempio circa il ruolo svolto dal Pakistan) sembrano preconfezionate.
Il realismo politico prevale totalmente sulla civiltà giuridica.
Non senza conseguenze. Ad esempio: chi potrà convincere  Gheddafi all'esilio o a farsi processare ?
La guerra in Libia sarà probabilmente lunga ma ... ce lo spiegheranno dopo.
C'è da chiedersi se la nostra democrazia, anzichè rafforzata, non venga indebolita da questo modo di esercitare il potere caratterizzato dalla segretezza e, quindi, incontrollabile.

 
ore 18,30  sull'Avvenire.it leggo questa interessante intervista a Prof. Andrea Bianchi , docente all’Istituto Alti Studi Internazionali di Ginevra.  Alla fine si accenna al problema di non rivelare materiali coperti dal segreto di Stato.

5.5.11 molto interessante questa intervista sul Corriere.it all' Avv. Alan Dershowitz, indicato come famosissimo e obamiano convinto,  il quale ritiene che sia stato un grave errore non aver compiuto un'autopsia sul cadavere e che il governo USA sarà citato in causa per essere costretto  a mostrare le foto "segrete".

Nessun commento:

Posta un commento