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giovedì 3 marzo 2011

Il conflitto di attribuzioni è palesemente inammissibile, la Camera non ha prerogative sul processo ordinario.


2.3.2011 - Ci risiamo con la favola del conflitto di attribuzioni, invenzione di Paniz, parlamentare del centrodestra e famoso avvocato.  il PDL ha chiesto di passare in votazione la proposta alla Camera di sollevare il conflitto di attribuzioni per il reato di concussione.
La (ridicola tesi) è, come noto, che berlusconi avrebbe fatto pressioni sulla questura di milano per prevenire un incidente diplomatico.
Fini chiede il parere della Giunta per il regolamento, questi sono i componenti.
berlusconi ha fretta, Fini no.
Suppongo che dopo aver acquisito questo parere, forse fra un paio di settimane,  convocherà l'ufficio di presidenza (altro paio di settimane).  I pareri dovrebbero essere per la palese inammissibilità della richiesta. Poi toccherà a lui, se ha i cosiddetti, forte di questi pareri, sentito il  PDR, dovrebbe rifiutare di porre la questione al voto della Camera.
Il centrodestra insorgerà ma potrà solo votare un ordine del giorno, non la deliberazione di sollevare il conflitto di attribuzioni.
Regolamento della Camera dei deputati 
Componenti dell'ufficio di presidenza. 
A parte il merito della questione, davvero ridicolo,  la questione è manifestamente inammissibile perchè la Camera ha delle pregogative da esercitare solo nei confronti del Tribunale dei Ministri (cioè l'autorizzazione a procedere ex art. 96 della Costituzione) ma non nei confronti del Tribunale ordinario.
Tutti i precedenti nascono da casi (Castelli e Matteoli)  in cui il processo era stato incardinato davanti al Tribunale dei Ministri il quale eveva declinato la propria competenza (spogliandosi del processo) a favore di quella del Tribunale ordinario senza comunicarlo alla assemblea di appartenenza (Camera o Senato).
Ed il conflitto era stato sollevato, apputo, contro il Tribunale dei Ministri.
Questo post fa ovviamente seguito a quello dell' 11.2.2010
Il conflitto non sospenderà ... 
in cui ci sono i link alle sentenze e dottrina dei casi Castelli a Matteoli.

3.3.2011 - Fini ha oggi dichiarato che in Ufficio di Presidenza "il mio parere personale non sarà espresso: tutti sanno che il presidente non vota". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante la registrazione di Porta a Porta.  Dovrebbe voler dire, subdolamente, che si rimetterà all'orientamento di quell'ufficio, dove il centrodestra è in minoranza. 

4.3.2011 -  "Cassazione. Una decisione della Cassazione presa nella serata di ieri, però, rischia di inserirsi sul caso Ruby. Secondo la Suprema Corte, scrive il Sole 24 Ore, è il giudice ordinario che stabilisce se un reato ha natura ministeriale e, una volta esclusa la ministerialità, non è obbligato ad informare la Camera di appartenenza dell'imputato-ministro." lo riferisce  Il Sole 24 Ore in merito al processo Mastella dove era stata sollevata questione sostanzialmente identica. 

Si tratta della sentenza n. 10130 del 3-11 marzo 2011 che trovate in "Guida al Diritto" QUI 
la parte che interessa è contenuta nei paragrafi 6.3 e seguenti. 

 Nell'articolo e nella sentenza  si cita la sentenza n. 241 (Caso Matteoli) che trovate fra i link del mio precedente post e direttamente QUI.

Quella della Cassazione è esattamente la tesi che avevo già sinteticamente espresso e che 

 era trapelata anche dalla indiscrezione citata nell'aggiornamento del 17.2.2011 citata nel precedente mio post "Il conflitto non sospenderà... " 
Tutto questo  impone all' Ufficio di Presidenza della Camera e a Fini di non passare in votazione la richiesta del PDL, a quel punto questo capitolo potrà dirsi chiuso. A meno che non abbiano la sfacciataggine di fare una legge  che consenta alla Camera di interferire nei processi ordinari, violerebbe il principio di separazione dei poteri, cioè il cuore delle stato di diritto, un golpe legislativo; a quel punto il PDR dovrebbe bloccare una siffatta legge.  


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